Global Grant per l’Ospedale di Sassuolo
Global Grant per l’Ospedale di Sassuolo
11 November 2025 No Comments on Global Grant per l’Ospedale di SassuoloL’Ospedale di Sassuolo diventa “Dementia Friendly”, adattandosi alle esigenze delle persone con demenza, dotando i reparti di medicina (Area Blu, Area Verde e Lungodegenza) di ambienti pensati specificatamente per i pazienti che convivono con questa condizione.
Il progetto messo in campo a Sassuolo, nei reparti di Medicina, ha ottenuto – per la prima volta nella storia dell’intera Provincia di Modena – un importantissimo ‘Global Grant’ locale del Rotary Club Sassuolo, al quale ha partecipato il Club gemello di Mandelieu Val de Siagne, raccogliendo complessivamente 32 mila dollari destinati a implementare e realizzare i diversi step dell’iniziativa. Il nome del Global Grant è “Best Practices in Dementia Care”.
L’obiettivo? Ridurre lo stress e migliorare l’esperienza di ricovero, non solo con una cura particolare degli ambienti ma anche attraverso una formazione specifica del personale sanitario, in collaborazione con i geriatri della Geriatria Territoriale dell’Azienda USL di Modena, e l’utilizzo di approcci non farmacologici come la stimolazione sensoriale e cognitiva. Approcci innovativi che mirano a prevenire il peggioramento delle difficoltà cognitive e funzionali, a ridurre l’insorgenza di disturbi del comportamento e a favorire il benessere della persona.
Sassuolo ha avviato questo percorso presentando un progetto speciale, anche grazie alla spinta dell’Associazione sostegno demenze AssSDE del Distretto di Sassuolo, che è stato ‘vagliato’ da Federazione Alzheimer Italia ottenendo l’accreditamento come Dementia Friendly Hospital (https://www.dementiafriendly.it/). Già a inizio 2025, Federazione Alzheimer Italia aveva collaborato con l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena facendo di Baggiovara il primo ospedale in Italia “amico delle Persone con demenza”. Si aggiunge quindi un tassello importante per l’intera Provincia, nella creazione di una ‘rete’ di strutture sanitarie sempre più attente e inclusive, dotate di personale formato e ambienti rassicuranti e accoglienti per rispondere al meglio ai bisogni delle persone con demenza.
Ad oggi, in Provincia di Modena sono circa 12 mila le persone con demenza.In questi casi, un ricovero in ospedale può risultare particolarmente complesso. L’ambiente sconosciuto, l’assenza di riferimenti familiari e la presenza di sintomi correlati al motivo del ricovero possono infatti generare agitazione e paura, peggiorando il disorientamento. Centrale, nel percorso promosso dall’Ospedale, che ha già coinvolto 18 medici, 43 oss e 73 infermieri, è anche il rapporto con i caregiver e la comunicazione con loro per condividere i bisogni assistenziali delle persone fragili e riconoscere e interpretare i sintomi comportamentali e psicologici della demenza, con particolare attenzione al contesto clinico. L’intero percorso avviato in Ospedale a Sassuolo è in fase di certificazione anche da parte del “Dementia Services Development Centre” (DSDC) dell’Università scozzese di Stirling.
“Con il progetto Best Practices in Dementia Care diamo concretezza allo slogan del Presidente Internazionale Francesco Arezzo, rilanciato dal Governatore del Distretto 2072 Guido Giuseppe Abbate: Uniti per fare del bene. La salute è il tema centrale dell’annata rotariana e la dignità della persone fragili e dei familiari diviene il cuore della nostra azione – spiega la Presidente del Rotary Club Sassuolo, Beatrice Gattoni. Questo progetto, realizzato con il contributo della Rotary Foundation, è anche frutto della storica amicizia con il Rotary Club di Mandelieu-Val de Siagne, nostro gemello da oltre vent’anni. Abbiamo voluto trasformare gli scambi culturali e di amicizia in un’azione concreta di servizio, capace di unire due comunità e due Paesi attorno a un obiettivo comune: migliorare la qualità della cura e della vita delle persone più fragili. Il nostro service si propone come modello scalabile: non solo per la città di Cannes-Mandelieu, che potrà adattare le buone pratiche al proprio contesto, ma anche per altre realtà del Distretto 2072. Servire, per noi, significa ascoltare. Costruire soluzioni insieme, restituire speranza. Con questo progetto vogliamo lasciare un segno concreto e duraturo nella nostra comunità”.



















